Il premier ungherese Viktor Orban ha commentato le disposizioni di Putin sul pagamento in rubli anziché in euro o dollari del gas russo.
La dichiarazione di Vladimir Putin legata al pagamento in rubli del gas proveniente dalla Russia ha creato non pochi malumori tra i leader europei. I contratti in vigore non prevedono tale opzione, eppure Putin sembra essere piuttosto intenzionato a far pagare il gas di Mosca solamente in rubli. Un tentativo di far crescere il valore della valuta russa, sceso talmente tanto da valere “quanto un penny”, a detta del presidente americano Joe Biden.
Uno tra i leader rimasti perplessi dalle contromisure di Putin rispetto alle sanzioni europee è Viktor Orban, premier ungherese. Intervistato dall’Agi, viene chiesto ad Orban se è d’accordo con le sanzioni di Biden alla Russia. Dopo aver alzato gli occhi al cielo, il premier ungherese risponde: “È una strada difficile da percorrere“. Sicuramente, in quanto l’unanimità europea in materia economica – e soprattutto energetica – manca. Trovare una strada comune sull’energia è difficilissimo, e l’Ungheria è conscia della dipendenza interna dal gas russo.
Il contratto tra Orban e Putin
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha dichiarato nei giorni scorsi che “il consenso europeo (in materia energetica) non sarà certamente possibile”. Da ciò, la necessità di far rispettare gli accordi vigenti al Governo di Mosca. Al premier ungherese è dunque stato chiesto se avrebbe pagato il gas russo in rubli. Da ciò, scherzosamente, Orban ha dichiarato: “Siamo pieni di rubli”. La realtà, però, è la seguente, come detto dal premier ungherese: “Abbiamo firmato un contratto con la Russia lo scorso ottobre per 15 anni di forniture, noi siamo tranquilli“.
Di chi sono i problemi?
Da ciò, la domanda politica: i problemi energetici sono per caso della Germania? Il premier ungherese non vuole sbilanciarsi eccessivamente, eppure dalle sue labbra esce un: “Probabile”. Una risposta che fa discutere. L’ultima domanda rivolta al premier Orban è legata ai vertici che si terranno domani per provare ad arrivare a dei punti comuni in materia energetica. Orban, in merito, ha dichiarato: “Speriamo di non creare altri problemi”. Una risposta che fa trasparire l’aria di tensione provocata in Europa dal conflitto ucraino.